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Renato: Tullio, benvenuto in “Duri I Banchi”. Tu sei una nostra “new-entry” e, dunque, come tutti i “bocia” preséntati ai “veci”.
Tullio: Con la deferenza che debbo ai “veci”, che mi hanno onorato con il loro benvolere, sono a raccontare qualcosa di me, che completa il CV “ufficiale”. Sono originario del Basso Piemonte, quella parte del profondo Nord occidentale – il Cuneese – che sta tra le Langhe e le Alpi Marittime e dove sono nato nel 1953. Ho fatto il Liceo Classico a Cuneo e l’Università a Torino, le due capitali storiche del Piemonte (per la verità, solo Cuneo ebbe nel Basso Medio Evo il titolo di “Caput Pedemonti”, Torino fu “solo” la capitale del Savoia, poi la prima capitale d’Italia ed ora il capoluogo della regione del Piemonte, tanto per la precisione…). Sono cresciuto nella tradizione laica della cultura subalpina, un po’ anticlericale, un po’ di forte imprinting morale di matrice valdese e calvinista.
Renato: E come mai sei diventato veneziano?
Tullio: Per la verità veneziano sono inconsapevolmente diventato prima del tempo: infatti, mia madre soprattutto, che amava tanto l’arte e la musica, fin da bambini ci portava, mio fratello Marco e me, in viaggio per l’Italia, e Venezia era una destinazione obbligata almeno una volta l’anno. Venezia mi è entrata dentro quasi per processo naturale, sicchè a metà degli anni ’90, quando l’occasione di lavoro mi ha portato qui, per me non è stata una nuova città da conoscere e farsi conoscere, ma quasi un ritorno a casa, una seconda patria da ritrovare dopo la diaspora. E naturale mi è stata la scelta di abitare in Centro Storico, o meglio è stata una scelta obbligata perché la città d’acqua era il mio “approdo”.
Renato: Il tuo lavoro ti ha portato a Venezia, ma come è andata?
Tullio: Mi sono professionalmente formato in Piemonte, entrando giovane in una banca privala locale. Successivamente ho sviluppato competenze bancarie e finanziarie che mi hanno portato ad assumere incarichi professionali e responsabilità di gestione presso intermediari bancari e soggetti del settore dei servizi per tutta l’Italia: dal Piemonte alla Valle d’Aosta, Venezia, Roma, Friuli, Toscana, Puglia, Campania, per tornare di nuovo a Venezia, dove attualmente dirigo l’Azienda di Promozione Turistica della Provincia. La mia attività professionale, la mia “cifra” è quella di assistere le aziende e strutture in momenti cruciali delle loro vita d’impresa, come le start-up, le crisi gestionali, i turn-around, le operazioni straordinarie, ecc… Questi, però, sono i tempi delle crisi aziendali, ed anche e soprattutto direi, perché ne sono state il detonatore, delle banche e degli intermediari finanziari in generale; probabilmente non è più il tempo degli interventi di supporto e di salvataggio, magari a carico della fiscalità e dei contribuenti italiani: ora occorre ridisegnare l’intero sistema delle regole e degli operatori, a costo di mettere nel conto il default di qualcuno, prima che sia il mercato stesso ad espellerlo!
Renato: Raccontaci un po’ di te, dei tuoi interessi al di là di quelli che ti impegnano nel lavoro.
Tullio: innanzitutto la mia famiglia: sono sposato con Maria, insegnante di Lettere e Storia, con competenze e docenze di Storia dell’Arte anche con incarichi in Università. Mia figlia, Danijela, sta frequentando la laurea magistrale. La mia famiglia non mi ha seguito nel mio peregrinare di lavoro per la Penisola, ma quando a metà degli anni ’90 ho assunto il mio primo incarico a Venezia, ha lasciato il Piemonte e mi ha raggiunto, Maria per ripartire da zero con il lavoro e Danijela per intraprendere la scuola: so quanto la cosa inizialmente ha loro pesato, gliene sarò sempre grato, anche se adesso mi paiono più veneziane di me!
Nella mia vita, oltre allo studio ed all’applicazione, mi muove la curiosità: curiosità di conoscere il mondo, di interagire con gli altri, di trovare e far ritrovare le emozioni, in famiglia, nella cerchia delle relazioni, nell’impegno sociale, nel tempo libero… Nella metà degli anni ’80 ho preso parte attiva ad un progetto denominato “Scuola di Pace” realizzato dalla Città di Boves, paese del Cuneese prima medaglia d’oro della Resistenza, dove vivevo con la famiglia e “patria” di Maria: dall’impegno umanitario della Scuola di Pace è originato un progetto di cooperazione internazionale per l’Africa, che mi ha visto tra i promotori e coordinatori e che mi ha portato a seguirne le realizzazioni in Africa Equatoriale e Orientale (Tanzania, Etiopia,..) e poi nell’Europa appena uscita dal comunismo (Albania). Per tutt’altro versante mi reputo amante dell’”arte della commedia”: dopo studi di recitazione ho fatto parte di due compagnie teatrali non professionistiche ma professionali, come attore, regista e direttore di scena, con la realizzazione di spettacoli in scena ed anche esperienze di movie. Una “chicca”: ho messo in scena anche un “mini-musical” dove ho fatto recitare, cantare e suonare una “tribù di ragazzini”. Sono socio del Rotary Club Venezia Mestre Torre, da oltre 15 anni.
Renato: A conclusione della nostra conversazione, che ci dici?
Tullio: Da giovane ho compiuto anche studi musicali al Conservatorio (pianoforte e violoncello). Più tardi, a metà degli anni ’90, mi sono trovato ad essere Presidente proprio del Conservatorio di Musica, quello di Cuneo, dove avevo studiato. E Venezia è la storia della musica: come scrisse Friedrich Nietzsche “Se dovessi cercare una parola che sostituisce “musica” potrei pensare soltanto a Venezia.” (Ecce Homo, 1888).
Di questa eredità e ricchezza di Venezia io stesso mi sento portatore, con umiltà ma anche con grande amore e impegno, e nell’impegno ci metto pure l’onore di essere socio della nostra Associazione, che mi ha accettato e mi dà una grande occasione di mettermi alla prova davanti agli amici “Duri!” ed alla città. Dunque un grazie e “sempre Duri!” a tutti!
Renato: Tullio entra a far parte della Società Duri i Banchi il 14 novembre 2012, presentato da Renato Bonaso e da Maurizio Luxardi. Tullio è un amico di vecchia data, in questa intervista ha voluto parlare di alcune delle sue attività, ma lui è un uomo dai molteplici interessi, e anche per questo sono particolarmente contento di aver contribuito alla sua entrata nella Duri i Banchi, convinto che potrà contribuire a far crescere la conoscenza e la stima per il nostro sodalizio.
Duri ! Tullio.