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Riporto l’intervista fatta al nostro socio, Franco Nube, uscita sul quotidiano della Nuova Venezia di domenica 21 febbraio.
Franco Nube ha aperto il suo negozio di orologiaio in calle del Ravano nel 1964. Ricorda perfettamente l’ “Acqua Granda” che due anni dopo gli invase il negozietto anche se questa, dove lavora, è una zona alta del centro storico. Franco continua ad aggiustare orologi meccanici e in particolare “orologi storici”. Che siano da polso, da parete o da tovolo, ma pure va di casa in casa a sistemare, con l’aiutante, quelli a colonna o le pendole. E se questi hanno bisogno del “ricovero” li porta in un altro suo laboratorio più grande.
Per tanti anni Franco ha governato il tempo a Venezia: aveva in appalto la manutenzione degli orologi stradali e quello della Fenice, ha lavorato nella “Fabbrica dell’Orologio della Torre”, in piazza San Marco, che ha pure regolato per anni. Poi gli appalti sono stati affidati ad altri e la tradizione della scuola di orologeria rialtina rischia di finire. Racconta che lui di lavoro ne ha parecchio, ma non ha nessun ragazzo di bottega che viene a imparare il mestiere. Lavora per la quasi totalità con clienti veneziani. Solo una piccola parte di chi si affida il suo orologio a lui, appartiene ai milioni di turisti che arrivano in città.
Franco ha imparato il mestiere facendo il ragazzo di bottega dal “temperatore” della Torre dell’Orologio. Aveva 15 anni e non ha mai smesso di appassionarsi, dopo oltre mezzo secolo, ai sofisticati meccanismi degli orologi. La gente meravigliata dalla complessità di quest’orologio che rappresentava il retaggio culturale ed economico di Venezia. Quando viene terminata la costruzione dell’orologio alla fine del 1400, il governo della Serenissima Repubblica decise di permettere a Gian Carlo Ranieri di vivere all’interno della Torre con la sua famiglia. Gli fu accordato il pagamento di uno stipendio per la manutenzione del complesso meccanismo. S’inaugura così una tradizione che continuerà fino al 1998: un “temperatore” sarà sempre presente nella Torre. Franco va a bottega da Giovanni Peratoner, succeduto a suo padre (e a causa della Seconda guerra mondiale, per un certo periodo, a sua madre) nel ruolo di temperatore. Venetians di Carlo Mion