Da Gente Veneta
Sabato, 7 settembre 2013
da Giorgio Malavasi
Solidarietà – Giunge al traguardo dei 50 anni il premio promosso dalla parrocchia in memoria del patriarca e Papa Roncalli e riprendendo una tradizione antica il Premio Giovanni XXIII va ai volontari dell’Unitalsi. Mille volontari e simpatizzanti iscritti all’associazione in Diocesi: grazie a loro tanti ammalati e disabili possono vivere in serenità la spiritualità e lo svago. E’ per questo che il 15 settembre, in San Zaccaria, sarà loro conferito il riconoscimento.
Aldo Vianello, presidente dell’Unitalsi: “Il nostro impegno è una questione di solidarietà e di giustizia”.
Giuliano Zanon, presidente del comitato: “Il Premio è utile anche oggi per segnalare chi sa creare coesione sociale e migliora la qualità del vivere collettivo”.
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Il Premio sostenuto da “Duri i Banchi” per festeggiare 110 anni di attività
Quelli del Premio Giovanni XXIII e della Festa del Santo Cristo non sono gli unici anniversari da festeggiare. C’è anche quello che ricorda i 110 dalla costituzione della Società “Duri i Banchi”, fondata a Venezia il 12 dicembre 1903 “con lo scopo – così si legge nello statuto societario – di promuovere e realizzare iniziative culturali e assistenziali idonee a sviluppare la socialità e il senso civico, con particolare riguardo al concetto di venezianità”.
Gli iscritti alla “Duri i Banchi” stanno dando una mano, sia dal punto di vista economico che della collaborazione, al comitato organizzatore della festa.
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Di seguito la Motivazione del 50° Premio Giovanni XXIII ai Volontari dell’UNITALSI della Diocesi di Venezia per l’anno 2013.
Ai Volontari dell’UNITALSI della Diocesi di Venezia rappresentati dal presidente Aldo Vianello nel 110° anno dalla fondazione dell’Unione nazionale perché partecipi nell’opera di sostegno del malato, non solo nel contesto organizzativo, ma in un rapporto personale di comprensione della sofferenza con sensibilità e solidarietà, secondo l’insegnamento della Mater et Magistra di papa Giovanni XXIII, a cui si ispira questo premio, e cioè che quando si è animati dalla Carità ci si sente uniti agli altri e si sentono come propri i bisogni, le sofferenze, le gioie altrui.
Alcune istantanee esclusive che ricordano l’avvenimento.